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Ordinaria amministrazione del parlamento italiano

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Messaggio  edilterra Mer 18 Giu - 20:35

Pubblico due articoli apparsi sempre sul sito corriere.it in ieri (17/6) e oggi (18/6) riguardanti le attuali vicende processo-parlamentari:

Berlusconi: «Contro di me fantasiosi processi dei magistrati di sinistra»
Arriva la norma blocca-processi. Monito dell'Anm. Dibattimento Berlusconi-Mills a rischio slittamento.


ROMA - Nel giorno della presentazione del cosiddetto testo «sospendi processi» al Senato, arriva - dopo giorni di silenzio - l'attacco a testa bassa del premier. In una lettera inviata al presidente del Senato Schifani riguardo il tema dell'emendamento dei relatori al decreto sicurezza, con riferimento al processo di Milano che lo riguarda, il premier scrive: «I miei legali mi hanno informato che tale previsione normativa sarebbe applicabile ad uno fra i molti fantasiosi processi che magistrati di estrema sinistra hanno intentato contro di me per fini di lotta politica. Preso visione della situazione processuale e ho potuto constatare che si tratta dell'ennesimo stupefacente tentativo di un sostituto procuratore milanese di utilizzare la giustizia a fini mediatici e politici, in ciò supportato da un tribunale anch'esso politicizzato e supinamente adagiato sulla tesi accusatoria».

RICUSERO' IL TRIBUNALE SUL CASO MILLS - A questo punto il presidente Berlusconi annuncia che «proprio oggi, infatti, mi è stato reso noto, e ciò sarà oggetto di una mia immediata dichiarazione di ricusazione, che la presidente di tale collegio ha ripetutamente e pubblicamente assunto posizioni di netto e violento contrasto con il Governo che ho avuto l'onore di guidare dal 2001 al 2006, accusandomi espressamente e per iscritto di aver determinato atti legislativi a me favorevoli, che fra l'altro oggi si troverebbe a poter disapplicare». La ricusazione sarà rivolta, conferma all'Agi Niccolò Ghedini, deputato Pdl e avvocato del premier, «nei confronti del presidente della decima sezione penale del Tribunale di Milano, Elisabetta Gandus». Dunque, conferma lo stesso Ghedini, relativamente al processo che vede imputati per corruzione in atti giudiziari il premier Silvio Berlusconi e l'avvocato inglese David Mills.

IMMUNITA' AD ALTE CARICHE - Berlusconi intende proporre inolte al Consiglio dei ministri «di presentare un disegno di legge per evitare che si possa continuare ad utilizzare la giustizia contro chi è impegnato ai più alti livelli istituzionali nel servizio dello Stato». Così il premier conferma anche l’intenzione del Governo di dare vita ad un provvedimento che ricalchi il cosiddetto "lodo Schifani". Nella stessa lettera Berlusconi difende a spada tratta l'emendamento al dl sicurezza presentato in Senato dai relatori di maggioranza che blocca per un anno i processi per reati meno gravi. «Proporrò al Consiglio dei ministri - afferma infatti - di esprimere parere favorevole sull'emendamento in oggetto».

GLI EMENDAMENTI - Nel dettaglio, uno dei due emendamenti presentati lunedì mattina dai relatori Carlo Vizzini e Filippo Berselli al decreto sicurezza propone la sospensione per un anno dei processi penali per fatti commessi fino al 30 giugno 2002 e riguardanti delitti di non rilevante gravità, cioè con pene detentive inferiori ai 10 anni in svolgimento e compresi tra la fissazione dell'udienza preliminare e la chiusura del dibattimento di primo grado. I due testi, se approvati, aprirebbero di fatto la strada allo slittamento del processo milanese Berlusconi-Mills che vede coinvolto il presidente del Consiglio.
ANM - La presentazione degli emendamenti ha provocato una vera e propria bufera politica. Se l'Associazione Nazionale dei Magistrati afferma che oltre all'esigenza di tutelare la sicurezza, «bisogna anche tutelate le legittime aspettative delle persone offese che chiedono giustizia per reati che vengono considerati subalterni ad altri», il Partito democratico non usa giri di parole: «L'emendamento presentato al Senato dai relatori del decreto sicurezza è l'ennesima norma "ad personam" che prevede una sospensione generalizzata di tutti i processi, cominciando da quelli che vedono imputato il premier» dichiara Lanfranco Tenaglia.
VELTRONI - Più duro del ministro della Giustizia ombra del Pd, è il leader del Partito democratico Veltroni: «In questi giorni si decide il futuro di questa legislatura: se il comportamento (di governo e maggioranza, ndr) rimane come quello delle ultime settimane, cioè una sequenza di incidenti assolutamente eccessivi ed inaccettabili il clima non potrà che cambiare». Un vero e proprio ultimatum quello lanciato all'esecutivo Berlusconi. Il segretario del Pd si dice «molto sorpreso e colpito dalla protervia con cui alcune normette vengono introdotte di nascosto» e critica decisamente il primo mese di azione del governo, in particolare le scelte che riguardano «il decreto su Retequattro, le uscite della Lega sull'Europa, le intercettazioni e l'intenzione di inserire il lodo Schifani neldecreto sicurezza».

DI PIETRO - Anche Antonio Di Pietro va all'attacco di Berlusconi: «Il presidente del Consiglio - scrive sul suo blog il leader dell'Italia dei valori - non ha tempo per gli italiani, per le vere emergenze del Paese. Il suo tempo lo dedica esclusivamente ai problemi personali, alle pendenze giudiziarie (dal processo Mills alla vicenda delle intercettazioni con Saccà), alla difesa ad oltranza delle concessioni pubbliche che gli consentono di trasmettere Rete4 e di incassare gli introiti pubblicitari attraverso Publitalia. Berlusconi non ha tempo per occuparsi degli italiani, è troppo occupato, anzi pre-occupato per le sue vicende private». Poi Di Pietro aggiunge: «Berlusconi è allergico alla giustizia. La sua non è certamente un'uscita estemporanea, infatti prima provoca per cercare la reazione e poi trova il pretesto per ricusare il giudice naturale. Non è la prima volta che in prossimità del processo usa questa tattica. Berlusconi non conosce lo Stato di diritto e non vuole che sia applicata a sè la legge che vale per tutti i cittadini».
CASINI - E un altolà agli emendamenti di Vizzini e Berselli arriva anche dal leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. «Direi che c'è qualcosa di nuovo oggi nell'aria, anzi di antico, direbbe il poeta. Alla luce degli emendamenti presentati in queste ore apparirà chiaro a tutti gli italiani perchè si è preferito fare a meno dell'Udc» ha detto il leader centrista. «Per quanto ci riguarda - ha spiegato Casini - la nostra opposizione sarà sempre responsabile e seria. Mi auguro che il Governo ritiri questi emendamenti anche per non rompere quel clima di collaborazione istituzionale che si è ben avviato tra maggioranza e opposizione».





Intanto il Senato approva l’emendamento che dà priorità ai processi per reati gravi e anche la «salva-premier»
MILANO - Per il sostituto pg di Milano, Laura Bertolè Viale, è da respingere la ricusazione da parte di Silvio Berlusconi del presidente della decima sezione del Tribunale di Milano, Nicoletta Gandus, in quanto non vi sarebbe «grave inimicizia» da parte del magistrato davanti al quale è in corso il processo Mills-Berlusconi. A quanto si è saputo, il pg ha chiesto anche che l'istanza sia da giudicare inammissibile perchè tardiva.
LA MOTIVAZIONE - Il sostituto Pg di Milano, Laura Bertolè Viale, motiverebbe l'assenza di «inimicizia grave» da parte del giudice Nicoletta Gandus nei confronti di Silvio Berlusconi con il fatto che gli appelli sottoscritti dalla stessa Gandus auspicavano l'abrogazione di leggi volute sì dal governo Berlusconi, ma in seguito approvate in Parlamento. L'inimicizia grave deve invece essere di carattere personale. Per il sostituto Pg, inoltre, l'istanza di ricusazione va dichiarata inammissibile perché tardiva. Nonostante, infatti, i difensori del premier sostengano di aver percepito la notizia degli interventi su internet della stessa Gandus, il 16 giugno (si hanno tre giorni di tempo da quel momento per presentare l'istanza) gli appelli stessi sono datati, alcuni del 2006, e deve essere pertanto provato dagli stessi difensori che la percezione è avvenuta solo il 16 giugno. Cosa che non è avvenuta.
SENATO - Intanto c'è il via libera di Palazzo Madama alla norma blocca-processi. Il Senato ha approvato infatti l'emendamento presentato dai relatori al decreto sicurezza che prevede la sospensione dei processi per reati commessi fino al giugno 2002. I senatori del Pd e dell'Idv hanno lasciato l'aula prima del voto, mentre sono rimasti nell'emiciclo gli esponenti dell'Udc e i radicali. Prima della protesta, i senatori aveva dato il via libera all'emendamento al decreto sicurezza che dà priorità ai processi per reati gravi.
FINOCCHIARO - Ad annunciare che il Pd non avrebbe partecipato al voto sulla cosiddetta «salva-premier» è stata Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Partito democratico. La senatrice siciliana ha criticato la norma perché, ha spiegato, creerà «un aggravamento di lavoro in tutti i tribunali italiani» e ha accusato Silvio Berlusconi «di aver perso un'occasione davvero unica: quella di creare in Italia un nuovo bipolarismo».
BONINO - Emma Bonino è rimasta in Aula pur contestando la blocca-processi presentata al decreto sicurezza. «Voi state per scrivere una pagina buia - afferma rivolgendosi agli esponenti della maggioranza - ma io non uscirò. Non lascerò i lavori parlamentari. Voglio ricordarmi bene questa foto dell'aula mentre approverete questo emendamento». I radicali, per anni, ricorda Emma Bonino, si sono battuti «per una giustizia giusta», senza «aver mai avuto atteggiamenti giustizialisti o forcaioli» ma ora Emma Bonino dice di essere «impressionata» dall'atteggiamento del centrodestra, che «solo ora si accorge» di quanto sia necessario fare riforme per la giustizia.
«PRONTI A SCENDERE IN PIAZZA» - Come il Partito democratico di Walter Veltroni anche l'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro non ha partecipato al voto sull'emendamento cosiddetto «salva-premier». E il capogruppo dell'Idv alla Camera, Massimo Donadi, in un'intervista, ha annunciato che «Sicuramente contro il salva-premier e contro il ddl sulle intercettazioni» i dipietristi raccoglieranno«le firme per un referendum abrogativo» senza escludere la possibilità «scendere in piazza»
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Messaggio  mennecla Gio 19 Giu - 0:32

Oh comunque sti giudici so tutti tutti, ma prprio tutti comunisti...
Ma po' esse che non c'è n'è uno di destra? Ma manco uno?
Perchè se non è così allora Berlusconi è un criminale e si fa le leggi da solo, ma questo è impossibile. Altrimenti un paese sano sarebbe insorto.
E l'opposizione avrebbe organizzato manifestazioni oceaniche... No no, so sicuro che sono i giudici che sono comunisti.
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Messaggio  one4seven Gio 19 Giu - 17:36

Ma non era questa la nuova stagione della politica Italiana? lol
La stagione in cui tutto sarebbe cambiato... "è finita la seconda repubblica.." lol (è mai finita la prima? pale)

Beato chi si è illuso e chi continua ad illudersi. Smile
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